martedì 24 giugno 2008
PADOVA: VESCOVO SI SCUSA CON GIORNALISTA ACCOMPAGNATO FUORI CHIESA
La nota della diocesi precisa oggi che ''il desiderio e l'intenzione principale del vescovo per quanto riguarda la vicenda che ha interessato la comunita' di San Bartolomeo - con il ben noto riscontro mediatico, non sempre avvalorato da reali motivazioni di cronaca - erano e sono quelli di consolidare il clima di serenita' nella comunita' parrocchiale''. In particolare mons. Mattiazzo insiste sulla ''necessita' di garantire che la celebrazione dell'Eucaristia sia sempre un atto spirituale e religioso, senza interferenze mediatiche strumentali, come spesso si e' verificato e non solo nel caso di Monterosso."
Avesse almeno disturbato... C'è da chiedersi se il Monsignore si rende conto di chi ha trasformato un atto spirituale e religioso in un evento mediatico strumentalizzato..
sabato 21 giugno 2008
Gattuso e i matrimoni gay
[...]
Rino Gattuso (dal punto di vista sportivo, sia detto per inciso, un campione), cui viene chiesto cosa ne pensi delle unioni gay da tempo ammesse in Spagna, candidamente risponde:
“In chiesa si possono sposare un uomo e una donna, non mi sembra giusto che due uomini si sposino in chiesa. Siamo nel 2008 e ognuno fa quello che vuole, ma fa parte della nostra religione ed è giusto che si rispetti. […] io credo nella famiglia e nella religione e questo mi sembra molto strano”.
A Gattuso viene però ricordato che il matrimonio gay non è affatto celebrato in chiesa (opinione errata che invece sembra abbastanza diffusa tra la gente comune, e che la dice lunga sulla consapevolezza che si ha sul tema e sulla qualità dell’informazione)…
[...]
Fonte: uaar.it
mercoledì 11 giugno 2008
Intervista alla Carfagna
A proposito di famiglie, che ne pensa di unioni di fatto e matrimoni gay?
“Sono contraria”
Ma non è il ministro delle pari opportunità?
“Io non ho pregiudizi, ma non possono pretendere di essere famiglie”.
Perché?
“L’idea di famiglia viene da una tradizione religiosa - e io ho fede anche se cerco di essere laica come ministro - viene dalla costituzione, dal diritto civile e naturale: è composta da un uomo e una donna che si uniscono per dare vita a figli per proseguire la specie”.
L’intervista completa di Caterina Pasolini è consultabile sul sito di Repubblica
domenica 8 giugno 2008
Cmq ognuno è libero di fare quello che pensa meglio, i ragazzi si sono sposati con rito civile.
Auguri agli sposi, non è facile convivere.
giovedì 5 giugno 2008
Padre Pio e il santo graal
Una coppa misteriosa, che sarebbe appartenuta a San Pietro e rappresenterebbe un «dono di Dio» a San Francesco poi trasmesso a Padre Pio. Una lettera manoscritta con passaggi criptici, vergata con calligrafia chiara e giovanile dal santo stimmatizzato quando questi in realtà era ormai alla fine della sua vita, che attesta l’autenticità del vaso definendolo «in me Segreto» e «testimone di immensa luce». Un regista con interessi nel mondo dello spiritismo, pronipote del medico che curò Padre Pio, che si dichiara perseguitato e teme di essere messo a tacere dopo aver tentato in tutti i modi di raccontare la storia del graal. No, non state leggendo la trama di un nuovo thriller fantareligioso ma una storia approdata a «Striscia la notizia», il tg satirico di Canale 5.
Il protagonista si chiama Al (diminutivo di Alberto) Festa, regista cinematografico, 50 anni, parente di Giorgio Festa, il dottore che operò Padre Pio e ne esaminò le stimmate scrivendo una dettagliata relazione. A «Striscia», martedì scorso, Festa, basandosi su alcune foto della sepoltura del frate, ha dapprima sollevato dubbi su una possibile manomissione del corpo, facendo notare come i sigilli originali non figurassero sul vetro al momento della riesumazione e raccontando persino la «voce» di un presunto trasferimento delle spoglie in Vaticano. Su questo argomento i frati di San Giovanni Rotondo non hanno avuto problemi a chiarire, smentire e puntualizzare: nei giorni dell’esposizione del corpo, prima dei funerali, vennero eseguite varie ispezioni e un cambio di bara. Così, subito prima della tumulazione, i sigilli l’ultima volta vennero apposti non sul coperchio di vetro, ma sulla cassa di metallo, dove sono rimasti fino al 2 marzo scorso. Nessun mistero, nessun trafugamento, nessun segreto celato negli scantinati vaticani.
Ai microfoni di «Striscia», Alberto Festa ha però rilanciato anche la storia della lettera e del possibile «santo graal» di Padre Pio, da lui già annunciata con conferenza stampa il 26 novembre 2003, quando definì il vasetto «di incredibile importanza». In questi anni si era sempre creduto che Festa avesse trovato il graal, e la lettera che lo autenticava scritta da Padre Pio, tra gli oggetti del prozio, medico del frate.
[…]
L’articolo di Andrea Tornielli è consultabile sul sito de Il Giornale
—
E’ vero, siamo “atei sghignazzanti”, siamo tutto quello che volete, ma a questo punto ci mancano solo i templari e la profezia sul 2012: attendiamo fiduciosi la prossima puntata di Voyager per nuovi sviluppi sulla misteriosa questione…
Fonte: uaar.it
Alemanno inviterà il papa in Campidoglio per “lavare l’onta” della Sapienza
Fonte: ansa.it via uaar.it
Famiglia Cristiana: “In Parlamento numeri per cambiare la legge sull’aborto”
«La legge che intendeva far ‘emergere’ l’aborto, in pratica l’ha legalizzato - aggiunge “Famiglia Cristiana”. - I politici più avveduti, già allora, si posero il problema. Giovanni Berlinguer, senatore del Pci, disse: ‘Dopo un congruo periodo di applicazione, dovremmo riesaminare le esperienze pratiche, le acquisizioni scientifiche e giuridiche e assicurare da parte di tutti i gruppi parlamentari l’impegno a introdurre nella legge le modifiche necessarie’. Esattamente quello che non è stato mai fatto». «Oggi non è più sufficiente proporre una migliore applicazione senza toccare nulla dal punto di vista legislativo - si legge ancora -. Tutti ormai, se si escludono frange femministe fuori dalla storia, Pannella e la solita rumorosa pattuglia radicale (sempre più esigua), hanno abbandonato la vecchia formula che l’aborto è ‘questione di coscienza’, affare privato che non attiene alla sfera del bene comune», prosegue il settimanale, «L’aborto è un fatto di rilevanza pubblica e politica. Oggi in Parlamento ci sono i numeri per sgretolare il ‘mito della 194′. Si tratta di una maggioranza trasversale che, in primo luogo, fa appello ai politici cattolici».
Fonte: corriere.it via uaar.it